Avrei voluto chiamare questo Blog, "Iniziando a camminare" ma poi riflettendo qualche istante in più ho creduto limitativo, per me e per quelli che ho incontrato lungo la mia vita, utilizzare quel nome.
Ho iniziato a camminare molti anni fa, con amici diversi e diverse canzoni.
Ora il tempo è passato e continua a passare ed io posso solo dire e sperare di continuare a camminare, per diverse strade e con diverse canzoni.
Buona lettura.

lunedì 8 settembre 2008

Regula monachorum


  1. preghiera comune
  2. preghiera personale
  3. studio
  4. lavoro

martedì 26 agosto 2008

...un bel ristorantino...

Un antico castello,
un antico punto di ristoro prima di giungere ad Ascoli,
una antica vedetta a difesa della vallata...
Mettete anche voi una croce sulla porta... in segno di "buona ospitalità" ...

lunedì 25 agosto 2008

Hamamatsu Castle

Cosa volete che io scriva?


martedì 12 agosto 2008

Clock Tower, Palace of Westminster

Londra abbonda troppo di nebbie e di gente seria.
Se siano le nebbie che producono la gente seria o se sia la gente seria che produce la nebbia non saprei dire. (O. Wilde)




martedì 5 agosto 2008

L'orizzonte

“Lascia dormire il futuro come merita. Se si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato”.

Ricordo di aver letto questa frase qualche anno fa, Kafka mi ha sempre ispirato qualcosa di diverso, qualcosa che, semplicemente, mi faceva riflettere piuttosto che inebriarmi e lasciarmi solo pelle d’oca senza nulla al seguito.
Poche frasi, qua e là, lette per gioco, mi sono rimaste dentro e quando la fretta e la voglia di non attendere mi attanaglia le mani e la mente accendo il mio mac e senza riflettere firefox, google e cerco “Kafka aforismi futuro”. A detta del mio computer dopo 0,03 secondi sono apparsi i primi siti interessati alla mia ricerca entro nel primo e ritrovo quella frase.

“Lascia dormire il futuro come merita. Se si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato”. (Kafka)

Concentrarsi sul futuro senza riuscire a vivere appieno il presente, banale errore che riesco ancora a commettere senza accorgermene.

mercoledì 16 luglio 2008

le 3 torri

giovedì 3 luglio 2008

Gelato Al Limon

(uoyrof siti hsifyarclettil)
pesToni
Una delle più belle canzoni di Paolo Conte...

Un gelato al limon

gelato al limon
gelato al limon
sprofondati in fondo a una città
un gelato al limon
vero limon.
Ti piace?
mentre un`altra estate passerà.

Libertà e perline colorate
ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate
ecco il dono che io ti farò.
Donna che stai entrando nella mia vita
con una valigia di perplessità
ah, non avere paura che sia già finita
ancora tante cose quest' uomo ti darà.

E un gelato al limon
gelato al limon
gelato al limon
sprofondati in fondo a una città
un gelato al limon
gelato al limon
gelato al limon
mentre un' altra estate se ne va

Ti offro una doccia ai bagni diurni
che son degli abissi di tiepidità
dove come oceani notturni
rimbombano le voci della tua città
e ti offro la luna del pomeriggio
per il sogno arabo che ami tu
e una stretta forte della mia mano
per te donna che non mi scappi più
e un gelato al limon
gelato al limon, gelato al limon

e ti offro l' intelligenza degli elettricisti
cosi almeno un pò di luce avrai
la nostra stanza negli alberghi tristi
dove la notte calda ci scioglierà.
Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon




mercoledì 2 luglio 2008

I 10 diritti di ogni lettore

Come un romanzo...Questo libro di Pennac mi colpì subito... ricordo ancora parte dei - 10 diritti del lettore - ve li elenco..


1) IL DIRITTO DI NON LEGGERE (…) la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. (…) tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente a lunghi digiuni (…)
(…) se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa.

2) IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE Ho saltato delle pagine (…).E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tutte le meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età. (…) Un grave pericolo li minaccia se non decidono da soli quel che è alla loro portata saltando le pagine che vogliono: altri lo faranno al posto loro.

3) IL DIRITTO DI NON FINIRE IL LIBRO Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alle tesi dell’autore, uno stile che ci fa venire la pelle d’oca (…) Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un terremoto del cuore che ci paralizza la mente. (…)

4) IL DIRITTO DI RILEGGERE Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare (…)
Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro (…)

5) IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA (…) ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi.
Molto spesso sono i secondi che incontriamo per primi sulla nostra strada.
E, parola mia, quanto toccò a me, ricordo di averli trovati “belli un casino”. Ma sono stato fortunato: nessuno mi ha preso in giro … Qualcuno ha solo lasciato sul mio passaggio qualche “buon” romanzo guardandosi bene dal proibirmi gli altri.

6) IL DIRITTO AL BOVARISMO E’ questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazione: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (…)

7) IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE Il messaggio di Pennac è …. che qualunque luogo è buono per chi ami la lettura…. anche un comune gabinetto).

8) IL DIRITTO DI SPIZZICARE E’ la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’ istante disponiamo.

9) IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.(…)

10) IL DIRITTO DI TACERE L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. (…)
(…) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.

lunedì 30 giugno 2008

O.W.

"Ah! I have talked quite enough for to-day," said Lord Henry, smiling. "All I want now is to look at life. You may come and look at it with me, if you care to."




Tutto ciò che è moderno viene, prima o poi, superato.

venerdì 27 giugno 2008

La quarta via

Eccola finalmente... pagina 86 del libro L'ultimo Alchimista...
Lessi questo romanzo qualche tempo fa (anni) e questa pagina che questa sera ho voluto rileggere, è tutto ciò che mi è rimasto dentro di questo libro di Micah Nathan. L'ho voluta rileggere perché mi è tornata in mente qualche giorno fa, mentre in macchina ero al telefono ad ascoltare. Non so ancora bene il motivo, forse perché abbiamo bisogno di ''imporre le nostre regole al mondo'' o forse perché abbiamo bisogno di sopravvivere agli eventi ed ai venti del destino....


... Era uno stregone russo dell'800. Riteneva che esistessero tre strade sbagliate verso l'illuminazione: quella fisica, quella emotiva e quella intellettuale. Possiamo denominarle la via del fachiro, la via del monaco e la via dello yogin. Tutti e tre falliscono perché si affidano agli insegnamenti dei rispettivi maestri e, pur avendo più libertà della maggior parte di noi, sono sempre soggetti ai limiti del maestro. Gurdjieff trovò una soluzione, quella che battezzò 'la quarta via'. La via dell'uomo astuto.
.. L'uomo astuto si prefigge di provare tutto e sperimentarlo in prima persona. Secondo Gurdjieff, gli individui vivono in una realtà occidentale, cioè sono vittime degli eventi, il destino li sferza come un vento impetuoso. Basano le loro decisioni sul fato. L'uomo astuto di Gurdjieff è l'esatto contrario. Non giudica mai dalle apparenze, stabilisce le sue regole, impone la sua volontà al mondo. Sono gli altri che mostrano una reazione nei suoi confronti, NON viceversa.
...Gurdjieff sosteneva che lo strumento più efficace per diventare un un uomo astuto era il lavoro instancabile. Immergiti in una fatica impossibile , suggeriva, finché la tua anima si appesantisce, e solo allora sarai in grado di resistere ai venti del destino...




venerdì 20 giugno 2008

"La famiglia dei funghi"

Visto e considerato che Francesco ci ha scattato questa foto... ed ha riso per oltre 10 minuti ho deciso di pubblicarla... insieme però pubblico anche il risultato della "diffamazione" per le "ridicole pose" assunte ...
- La famiglia dei funghi -

domenica 15 giugno 2008

il tempo di un "Padre Nostro"


... "Frate Matteo mi dica come fa a curare così questi fiori? E se posso chiederlo, qual'è la giusta proporzione di acqua che da' loro ogni giorno?"
Frate Matteo in rispettoso silenzio si girò verso l'abbate e rispose:" Il tempo di un Padre Nostro mio signore, il tempo di un Padre Nostro per ogni pianta"...



Ecco, ancora, la relatività del tempo che dovrebbe determinare la giusta proporzione delle cose. Un Padre Nostro non ha un tempo definito ma come nel suo significato determina la proporzione presente tra l'uomo ed il suo Dio.
Il tempo di un Padre Nostro è come dire "contare fino a dieci", ma 10 persone che contano fino a 10 conterano in 10 modi differenti con altrettante tempistiche ben differenti. Ogniuno di noi è inimitabile perfino nel recitare un Padre Nostro.
Quindi quanta acqua dobbiamo dare ai nostri fiori per averli belli e lucenti? Probabilmente i nostri fiori rispecchieranno il nostro essere perchè il nostro essere determina il nostro modo di contare o pregare e questo determina a sua volta il tempo e quindi la quantità di acqua che daremo alle nostre piante.
A questo punto dovremmo limitarci a parlare di "quantità" in senso stretto prendendo come unità di misura il Volume piuttosto che il tempo, ma poi non avrebbe lo stesso significato.



martedì 3 giugno 2008

La motocicletta è un sistema.

Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore. Pensare altrimenti equivale a sminuire il Buddha - il che equivale a sminuire se stessi.

(Robert M. Pirsig, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta)


Ci sono molti altri tipi di strutture prodotti da altre determinanti, quali le "cause", che producono lunghe strutture a catena della forma: “ A causa B che causa C che causa D " e così via. Una descrizione funzionale della motocicletta si vale di questa struttura.
I vari " esiste ", " è uguale a ", " implica " producono altre strutture ancora, che sono normalmente interrelate secondo modelli così complessi che nessuno, nel corso della propria vita, può capirne più di una piccola parte. Il nome generico di queste strutture interrelate, il genere nel quale la gerarchia -da contenente a contenuto- e la struttura casuale sono soltanto specie, è ‘sistema’.
La motocicletta è un sistema.
Un sistema reale.

(Robert M. Pirsig, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta)



martedì 27 maggio 2008

Dove ho visto Te (Jovanotti)

E le mie gambe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E le mie ossa han preso tante botte
E ho vinto e perso dentro tante lotte
Mi sono steso su mille lenzuola
Cercando il fuoco dentro una parola
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte dell'America
Che assomiglia a te
Quei grandi cieli senza nuvole
Con le farfalle e con le aquile
E c'è una parte dentro all'Africa
Che assomiglia a te
Una leonessa con i suoi cuccioli
Che lotta sola per difenderli
E le mie braccia hanno afferrato armi
E tanta stoffa addosso a riscaldarmi
E nel mio petto c'è un motore acceso
Fatto per dare più di quel che ha preso
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E le mie scarpe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte della mia città
Che assomiglia a te
Quella dei bar con fuori i tavolini
E del silenzio di certi giardini
E c'è una parte della luna
Che assomiglia a te
Quella dove si specchia il sole
Che ispira musica e parole
Baciami baciami baciami
Mangiami mangiami mangiami
Lasciami lasciami lasciami
Prendimi prendimi prendimi
Scusami scusami scusami
Usami usami usami
Credimi
Salvami
Sentimi
E c'è una parte della vita mia
Che assomiglia a te
Quella che supera la logica
Quella che aspetta un'onda anomala
E c'è una parte in Amazzonia
Che assomiglia a te
Quelle acque calde e misteriose
Le piante medicamentose

mercoledì 21 maggio 2008

Matricaria recutita

Le guardavo da vicino,
troppo vicino per definirne l'insieme
ma troppo lontano per catturarne il loro segreto.
Le dedico a chi ho risentito oggi dopo tanti anni,
le dedico a chi ama ascoltare, vedere, capire ed assaporare la musica,
le dedico a quel sorriso che non ho saputo forse trattenere con le mani ma che ho dipinto in mente da anni ed anni.
Le dedico a quei pochi ma nitidi ricordi,
le dedico a ieri, all' oggi e al domani.


Per chi vuole saperne di più sulle camomille: link

lunedì 19 maggio 2008

Il giardino di...

Credo che alcune foto non bastino a rendere l'idea... per ascoltare quei profumi ed assaporare i colori di questo giardino non posso che dirvi di andare a visitarlo.

Immerso nel verde e nella storia, immerso nell'antica Ninfe, immerso nel romanticismo di un fiore.



Un pizzico di storia....

Fu il principe Gelasio Caetani che iniziò a dare vita al primitivo giardino, piantandovi piante raccolte nei suoi viaggi in giro per il mondo.
Successivamente Margherita Chapin (nipote), s'impegnò per creare a Ninfa, un modello del giardino all'inglese.... il paesaggio sapientemente dosato e lavorato, l'innesto di "ruderi" e "grotte" quando questi non erano benevolmente forniti dai periodi storici precedenti o dalla geologia, l'uso di laghetti, torrentelli e vari artifici per rendere "romantico", vivere il giardino.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giardino_di_Ninfa

sabato 17 maggio 2008

Non ho lasciato nulla

Ho lasciato scorrere le immagini sostituendole con delle altre,
ho lasciato scorrere i profumi concentrandomi su altri profumi,
ho lasciato scorrere la voce, mentre le parole sembravano correr via,
ho lasciato scorrere uno sguardo che furtivo cercava quegli occhi,
ho lasciato scorrere le parole leggere come la pioggia di questa sera,
ho lasciato trascorrere il tempo ed ho lasciato al tempo il suo tempo,
ho lasciato rincorrere un saluto,
ho lasciato scorrere un incontro.
Chiudo gli occhi e scopro che mera la mia immaginazione aveva creduto di lasciar andar via qualcosa.
Chiudo gli occhi e tutto torna in mente, profumi, occhi, parole, saluti, tempo, pioggia, incontro e voce.
Ho lasciato illudermi.
Non ho lasciato nulla.

venerdì 16 maggio 2008

San Francesco

"Come le virtù allontanano i vizi
1- Dove è amore e sapienza, ivi non è timore né ignoranza.
2- Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento.
3- Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia
4- Dove è quiete e meditazione, ivi non è affanno né dissipazione.
5- Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare via d'entrata.
6- Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza".

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".

giovedì 8 maggio 2008

Il profumo di bucato ed i racconti delle nonne


« ...Il mondo attorno all'antico San Nicola è un formicaio ebbro di vitalità. Vecchi cortili sono stanze, vecchie cappelle sono magazzini, una scala sfonda un muro, un muro alza la testa oltre il soffitto. Passa con il braccio steso il venditore di pomodori secchi e salati e il suo lamento incomprensibile eccita l'appetito. Allora mille bambini seminudi sporgono il loro pezzo di pane. Mentre la madre pettina la comare, la figlia fa la pasta su una pietra larga, davanti all'uscio di casa. Con un pizzico di pasta mette al mondo altri pupi, ci soffia su: andate a giocare, toglietevi di qui. Così si moltiplica all'infinito la vecchia Bari, grazie a Dio, cresce nuova e non muore mai. »

Italo Calvino, Finimbusterre.



lunedì 5 maggio 2008

Il sorriso


C'è un Sorriso d'Amore,
e c'è un Sorriso d'Inganno,
e c'è un Sorriso dei Sorrisi
in cui questi due Sorrisi si incontrano.

E c'è uno Sguardo d'Odio,
E c'è uno Sguardo di Disprezzo,
e c'è uno Sguardo degli Sguardi,
che tentate di scordare in vano;

perché si pianta nel profondo del Cuore,
e si pianta nel profondo della Schiena,
e nessun Sorriso che mai fu Sorriso,
ma un solo Sorriso soltanto,

che fra la Culla & la Tomba
si può Sorridere soltanto una volta;
ma, quando è Sorriso una volta,
c'è una fine a tutta l'Angoscia.

William Blake

Primo Maggio Rotella (primo tempo)

Che bella squadretta di calcio...???


martedì 29 aprile 2008

Bella

Bella,
La parola bella e nata insieme lei
Col suo corpo e con i piedi nudi lei
E' un volo che afferrerei e stringerei
Ma sale su l'inferno a stringere me
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
C'e...
Qualcuno che le scagliera la prima pietra
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
Con le mie dita tra i capelli d' Esmeralda
Bella...
E' il demonio che si e incarnato in lei
Per straparmi gli occhi via da Dio, lei
Che ha messo la passione e il desiderio in me
La carne sa che paradiso e lei
C'e in me il dolore di un amore che fa male
E non m' importa se divento un criminale
Lei
Che passa come la bellezza piu profana
Lei porta il peso di un' atroce croce umana
O Notre Dame!
per una volta io vorrei
Per la sua porta come in chiesa entra in lei
Bella...
Lei mi porta via con gli occhi e la magia
E non so se sia vergine o non lo sia
C'e sotto Venere e la gonna sua lo sa
Mi fa scoprire il monte e non l'al di la
Amore, adesso non vietarmi di tradire
Di fare il passo a pochi passi dall' altare
Chi...
è l'uomo vivo che potrebbe rinunciare
Sotto il castigo, poi, di tramutarsi in sale?
O Fiordaliso, vedi, non c'e fede in me
Vedro sul corpo di Esmeralda se ce n'e
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
Qualcuno che le scagliera la prima pietra?
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
Con le mie dita tra i capelli di Esmeralda

domenica 27 aprile 2008

Fontana del Nettuno


Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli
col seno sul piano padano ed il culo sui colli,
Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale,
Bologna la grassa e l' umana già un poco Romagna e in odor di Toscana...

Bologna per me provinciale Parigi minore:
mercati all' aperto, bistrots, della "rive gauche" l' odore
con Sartre che pontificava, Baudelaire fra l' assenzio cantava
ed io, modenese volgare, a sudarmi un amore, fosse pure ancillare.

(Bologna, F. Guccini)

sabato 26 aprile 2008

Il pallone è fuggito

Dopo una lunga ed estenuante partita a "Manzittu" è successo l'indicibile... la palla in acqua... e tutti a piangere il suo addio.
Certo che in queste foto si vede la disperazione...




giovedì 24 aprile 2008

dall'alto delle montagne...




Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
(Le nuvole, De Andrè)

nuovo Abito

Ecco il nuovo "abito" del mio blog.... spero vi piaccia... io non ne sono ancora sicuro... ma per ora va bene così.... CIAO

sabato 19 aprile 2008

Il guerriero di Capestrano


A Capestrano, Massimo, mi ha portato qualche anno fa.
Mentre la mia auto camminava a velocità sostenuta verso questo paesino, Lui, al mio fianco, continuava a raccontarmi 1000 storie legate a questo castello e continuava a ripetermi... Ma non ti ricordi la storia del famoso "guerriero di Capestrano"?.
Io continuavo a concentrarmi sulla strada e cercavo di far risalire alla mente tutte le immagini viste e dimenticate sui libri di storia. Niente, per i primi 10 km niente da fare poi tra la nebbia mi tornò in mente l'immagine di quel guerriero.

Ricordavo il guerriero e vederlo all'interno di quel castello rese l'esperienza molto emozionante.
Il castello del 1400 con torri rotonde ed una forma non proprio quadrata lascia l'uomo indifeso quando, varcando la porta d'ingresso, si finisce in una piazza d'armi unica.
Ricordo che Massimo ed io facemmo almeno 40 foto...






venerdì 18 aprile 2008

e Dante scriveva...

...però che come in su la cerchia tonda
Monteriggioni di torri si corona,
così ['n] la proda che 'l pozzo circonda
torreggiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona
Dante - Inferno XXXI, 40-45

mercoledì 16 aprile 2008

Canto del servo pastore (De Andrè)

Dove fiorisce il rosmarino c'è una fontana scura
dove cammina il mio destino c'è un filo di paura
qual'è la direzione nessuno me lo imparò
qual'è il mio vero nome ancora non lo so.

Quando la luna perde la lana e il passero la strada
quando ogni angelo è alla catena e ogni cane abbaia
prendi la tua tristezza in mano e soffiala sul fiume
vesti di foglie il tuo dolore e coprilo di piume.

Su ogni cisto da qui al mare c'è un po' dei miei capelli
sopra ogni sugara il disegno di tutti i miei coltelli
l'amore delle case l'amore bianco vestito
io non l'ho mai saputo e non l'ho mai tradito.

Mio padre un falco mia madre un pagliaio stanno sulla collina
i loro occhi senza fondo seguono la mia luna
notte notte notte sola sola come il mio fuoco
piega la testa sul mio cuore e spegnilo poco a poco.

domenica 13 aprile 2008

Ancora Macerata

Bastano le foto della tua città??

Ecco la tua città



venerdì 11 aprile 2008

Siena, in un giorno di qualche tempo fa

Famosa per la sua particolare forma a conchiglia, Piazza del Campo è la principale piazza di Siena.



Dal Duomo lasciarsi catturare dal vento che incontrastato soffia tra i campanili della città.
Siena con le sue piazze, le sue vie ed il suo rosso...


Anche Siena è tra le città della Via Francigena.

giovedì 10 aprile 2008

La via Francigena (tappe)

Ecco un altro paese sviluppatosi lungo la via Francigena, un altro paese che ha avuto il suo più grande sviluppo durante il medioevo.


Le tappe del Pellegrinaggio:

Canterbury
Calais
Bruay
Arras
Reims
Chalons sur Marne
Bar sur Aube
Besancon
Pontarlier
Losanna
Gran San Bernardo
Aosta
Ivrea
Santhia
Vercelli
Pavia
Piacenza
Fiorenzuola
Fidenza
Parma
Fornovo
Pontremoli
Aulla
Luni
Lucca
S.Genesio
S.Gimignano
Siena
S.Quirico
Bolsena
Viterbo
Sutri
Roma

martedì 8 aprile 2008

bellissimo borgo...

Sempre,
in una città di porto, puoi sentire l'odore della storia, delle leggende del mare e delle avventure di marinai impavidi, che con il loro coraggio, hanno affrontato le tempeste, il mare, il futuro e la vita.
Sempre in linea con il loro carattere,
sempre al passo con il proprio pensiero di libertà,
sempre con in bocca il sapore della vittoria.

lunedì 7 aprile 2008

L'equilibrista

L'equilibrista (R. Zero)

Camminavo su una corda tesa,
L'equilibrio mi aiutava, a vivere,
Due più due non dava, quattro mai,
C'era il caos, nei pensieri miei.
Un bicchiere per dimenticare,
Che morire o vivere, era uguale,
Non riuscivo più, a ritrovare,
La mia strada, la mia direzione.
...
Io cammino su una corda tesa,
L'equilibrio ormai mi aiuta a vivere,
Due più due non può fare quattro mai,
Torna il caos, nei pensieri miei.
Povero in danari, ricco in fondo al cuore
Davo tutto il bene davo un po’ di me.
Ho speso parole, e invano questo amore,
Per chi come me costretto a mendicare.
Ed in cambio ho avuto, tanto male.
L'equilibrista...